mercoledì 7 dicembre 2011

I lavori nell'orto nei mesi di gennaio e febbraio


Dopo aver effettuato i classici lavori dell'orto nei mesi di  novembre-dicembre e con l'inverno in piena attività, vediamo gli interventi ed i  lavori da effettuare nell'orto nei mesi di gennaio e febbraio per prepararci alla primavera.
In campo aperto
In gennaio i lavori nell’orto, almeno nell’Italia del nord e in diverse zone del centro e del sud (collina e montagna), sono fermi o quasi perché le condizioni del tempo sono sfavorevoli o addirittura il terreno risulta bagnato, gelato. Solamente se l’andamento stagionale lo consente potete procedere alla letamazione e alla vangatura delle aiuole non ancora lavorate. Per distribuire il letame sul suolo impiegate una forca a tre punte, mentre per la vangatura adoperate una vanga che si adatti al vostro tipo di terreno (a cuore per quelli più pesanti, a lama rettangolare per quelli dotati di maggiore scioltezza).
Se avete suoli particolarmente compatti o di difficile lavorazione (come sono, ad esempio, quelli sassosi) molto utile può risultare l’utilizzo, invece che della vanga, dell’apposito robusto forcone. Se nel vostro campo avevate ortaggi resistenti al freddo caratteristici del periodo come cavoli, verze e porri, proseguite la raccolta.
Completate il piano di attività per l’annata produttiva che si sta aprendo e, per rendere più razionale l’utilizzazione della superficie del vostro orto, prevedete, aiutandovi con una piantina, le colture da attuare sia in primo che in secondo raccolto.
Se non lo avete già fatto, acquistate le sementi di cui avete bisogno recandovi presso il vostro rivenditore di fiducia. Controllate tutte le vostre attrezzature, provvedete ad eventuali   manutenzioni  per poter iniziare le nuove colture con tutto il necessario in perfetta efficienza. Controllate molto di frequente i prodotti conservati in magazzino (patate, cipolle, aglio, zucche) in modo da eliminare quelli guasti o avariati, dato che i marciumi potrebbero diffondersi anche agli ortaggi sani. Da febbraio inizia invece l’attività vera e propria perché molte colture che verranno raccolte in primavera-estate prendono l’avvio anche in piena aria durante questo mese. Dovete perciò impegnarvi con sempre maggiore assiduità specialmente per preparare il terreno dove eseguirete numerose semine e alcuni trapianti. Per i lavori di sistemazione degli strati superficiali del suolo adoperate zappe per rompere le zolle più grosse, mentre per rifinire le aiuole usate rastrelli che dovranno avere denti robusti se il vostro terreno è pesante. Molto utili per sminuzzare il suolo, prima di impiegare i rastrelli, sono pure gli estirpatori. Se volete livellare con molta cura il letto di semina potete utilizzare uno spianatoio, invece del dorso del rastrello. In febbraio però è quasi una regola che vi sia un andamento climatico alterno, cioè con periodi freddi a cui possono seguire diverse giornate serene e soleggiate. Qualora il tempo fosse poco favorevole, rinviate semine e trapianti per non correre il rischio che le colture falliscano già dall’inizio e si debbano quindi effettuare nuovi impianti sprecando tempo e denaro. Se alla fine dei lavori di preparazione del terreno minacciasse di piovere ricoprite il terreno con i teli di materiale plastico che si adoperano per la pacciamatura. Scoprirete le aiuole appena prima di eseguire semine e trapianti.
Per agevolare la germinazione, e in seguito proteggere le piantine appena nate e nelle prime fasi di sviluppo, potete stendere sulle aiuole un velo di tessuto non tessuto. Questo materiale si può trovare ormai facilmente pure in limitate quantità appositamente confezionate per i piccoli coltivatori. In febbraio proseguite la raccolta a pieno campo di cavoli, porri e radicchi tardivi.
Coltivazione in serra
In gennaio, se avete delle colture in atto sotto tunnel, aprite le protezioni nelle ore più calde delle giornate di sole in modo che la vegetazione si asciughi e non vi sia uno sbalzo troppo forte tra le temperature del giorno e quelle della notte. Qualora fosse necessario irrigare è opportuno che adoperiate acqua a temperatura ambiente (tenete sotto le protezioni dei contenitori sempre pieni) e in quantità molto limitate. Nel caso che siate fortunati e possediate un tunnel, una serra – o altro ambiente molto luminoso – riscaldati, potete iniziare o continuare la produzione di piantine con il pane di terra che andranno poi trapiantate sotto tunnel freddi e consentiranno di ottenere raccolti precoci.
Per produrre queste piante utilizzate contenitori alveolati e terriccio per semine e trapianti, tutti materiali che si trovano ormai comunemente nei negozi più riforniti di articoli per il giardinaggio oppure presso molti empori di prodotti per l’agricoltura. Alcune varietà adatte alla coltura protetta sono indicate nella descrizione sintetica dei lavori da effettuare per i singoli ortaggi. Sotto le protezioni non riscaldate effettuate le semine e iniziate i lavori per sistemare le aiuole in cui eseguirete i trapianti sia di febbraio che, soprattutto, di marzo.
Se nevicasse sgomberate il più presto possibile la neve dalle protezioni per evitare danni alle strutture, ai teli di copertura e alle coltivazioni in atto. In febbraio controllate di continuo le colture in atto sotto le protezioni aumentando gli arieggiamenti durante il mese a mano a mano che aumentano le ore di luce e le temperature giornaliere. Irrigate più di frequente rispetto a gennaio, adoperando sempre però acqua a temperatura ambiente e in modeste quantità.
Continuate i lavori di preparazione delle aiuole ed eseguite i primi trapianti (lattughe a cappuccio) utilizzando piantine con il pane di terra. Iniziate o continuate la raccolta di lattuga da taglio, di radicchio da taglio e da cogliere, di ravanelli, di valerianella e di rucola. Se nel settembre-ottobre dell’anno precedente avete seminato e protetto il prezzemolo potete raccoglierlo purché sia sufficientemente sviluppato.
Le concimazioni invernali
Se avete deciso di eseguire la letamazione, adoperate solamente letame ben maturo e non lasciatelo in superficie, ma interratelo in tutto lo strato lavorabile del suolo. Non disponendo, nel luogo, di letame potete impiegare quello concentrato- essiccato che si trova facilmente, confezionato in sacchi, presso i rivenditori di prodotti per l’agricoltura.
Per le quantità da impiegare attenetevi a quanto indicato nelle istruzioni d’uso riportate sulle confezioni. Al momento della vangatura si può interrare anche circa metà dei concimi a base di fosforo e potassio, sempre se si decide di utilizzarli.
Questa pratica consente di distribuire meglio i fertilizzanti nello strato di terreno che viene lavorato.

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