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sabato 25 maggio 2013

Cosa fare nell'orto nei mesi di luglio e agosto


Luglio e agosto, anche se normalmente forse preferiamo andare al mare per un po’ di fresco, sono i mesi  in cui sul vostro orticello bisogna effettuare molti lavori. Alcuni sono necessari per mantenere le colture in atto, altri per  iniziare la coltivazione di quegli ortaggi  che si raccoglieranno tra l’autunno e l’inverno.
Per le colture in corso, un intervento indispensabile ed  impegnativo è l’irrigazione perché in genere in questo periodo con l’assenza di piogge (soprattutto al sud) le piante ortive soffrono per la siccità, tra l’altro non si devono  alternare periodi in cui il terreno sia prima troppo asciutto e poi eccessivamente bagnato per evitare danni alle radici. Quindi, non eccedete con le quantità di acqua, ma preferite interventi più frequenti. Un modo indiretto per risparmiare acqua è quello di eliminare le piante infestanti che sottraggono quella destinata alle colture. Effettuate quindi i lavori di diserbo e nelle colture in cui è possibile effettuate la pacciamatura, con teli plastici scuri o con gli appositi fogli di carta biodegradabile oppure con paglia.
Se la parte del vostro orto ancora vuota è già stata lavorata, provvedete alla concimazione iniziale con abbondante stallatico e rimescolate nuovamente il terreno, preparate quindi i solchi su cui posizionare il nuovo impianto.
Sono diverse le colture autunnali ed invernali che si possono piantare in questo periodo, come indivia riccia, scarola, lattuga a cappuccio, radicchio ed anche cavoli e broccoli, questi possono beneficiare della pacciamatura, specialmente con teli plastici che evitano l’essiccamento immediato del suolo (dovuto all’eccessivo caldo). È da ricordare che sono disponibili, anche in piccole quantità, teli di materiale plastico derivati da amido di mais che risultano completamente degradabili nel terreno e la loro durata va da uno a quattro mesi. In ogni caso è necessario che non eccediate con l’irrigazione perché si potrebbe verificare un serio inconveniente come aumento delle malattie causate da funghi. Questo problema è quasi irrimediabile quando si verifica un temporale con forti precipitazioni specialmente se preceduto da un periodo di secca.
Ecco quindi la necessità di irrigazioni moderate, intervenendo più volte con limitate quantità d’acqua. Il terreno deve assorbire bene l’acqua, bisogna evitare che questa scorra in superficie o ristagni nelle aiuole. Adottando la pacciamatura e le manichette per l’irrigazione, si ottengono nello stesso tempo diversi risultati: si risparmia acqua, la quale viene distribuita con maggiore regolarità, si evita di bagnare la parte aerea della pianta  impedendo o limitando lo sviluppo di malattie.
Nei mesi di luglio e agosto la luce del sole è molto intensa,  le piante nell’orto, per crescere nel migliore dei modi non amano i terreni ombreggiati e solo raramente abbisognano di forme di riparo dalla luce intensa. Eseguite costanti irrigazioni, come detto, senza esagerare nelle quantità d’acqua impiegate. Evitate comunque di intervenire nelle ore più calde della giornata. Irrigate per infiltrazione laterale dentro solchi, ciò è possibile creando delle buche, vicino le piante, dove versare l’acqua. In alternativa una comoda soluzione si ottiene creando in impianto a goccia, cioè tubi sistemati lungo i solchi, forati vicino le piante, con inserito un gocciolatore. Se collegate il tubo al rubinetto dell’acqua tramite un regolatore temporizzato il problema dell’irrigazione lo risolverete effettuando più irrigazioni durante il corso del giorno e della notte senza la necessità della vostra presenza.
Tali sistemi in oltre riducono o eliminano la possibilità che si verifichino bruciature sulla parte aerea della pianta perché, di solito, questa non viene bagnata. Nelle località molto soleggiate quando si scelgono le varietà da coltivare bisogna, se possibile, adottare quelle con fogliame che protegge i frutti, o le altre parti che interessano il consumo, dai raggi troppo intensi; queste varietà sono di regola segnalate nei cataloghi delle ditte produttrici. Controllate di continuo e se necessario rinforzate i sostegni a tutti gli ortaggi che sono ancora in produzione che occorre sorreggere  (fagioli e fagiolini rampicanti, cetrioli, pomodori, ecc.) specialmente quando la vegetazione si sposta verso la parte alta dei tutori e aumenta il pericolo che il vento li spezzi.
Per i trapianti adoperate, se possibile, piante con il pane di terra. Non ritardate la messa a dimora di queste colture (come ad esempio i cavoli) perché, specialmente le varietà tardive, non riuscirebbero a completare il proprio sviluppo prima del sopraggiungere dell’inverno. Poi nella seconda metà di agosto potete iniziare la semina di ortaggi come lattughe e cicorie da taglio, ravanelli, rucola, spinaci.
La presenza sempre maggiore di congelatori nelle case ha ampliato la possibilità di conservare molti prodotti dell’orto raccolti in abbondanza e di usufruirne anche quando la stagione calda è solo un ricordo. I lavori di preparazione degli ortaggi e la conservazione stessa richiedono pazienza, attenzione, un minimo di organizzazione e di programmazione, anche se per molti costituiscono un piacevole passatempo. La conservazione dei vostri ortaggi oltre che darvi cibi nutrienti ( fuori stagione) vi consentirà un discreto risparmio.

venerdì 30 marzo 2012

PREPARARE L’ORTO IN CAMPO APERTO

RACCOLTA DEI FRUTTI:

Tutte le piante in breve tempo cresceranno saranno pronte alla loro raccolta, se sono ortaggi da foglia saranno tagliate alla base, se sono ortaggi da frutto raccoglierete i frutti con cura effettuando un taglio netto senza danneggiare la pianta, essa continuerà la sua produzione, gli ortaggi da radice vanno invece estirpati per l’utilizzo della radice stessa. Finito il periodo vegetativo e di produzione raccogliete tutti i cespi e le rimanenze delle vostre piante, tagliatele a pezzi ed unitele al vostro compost , lo utilizzerete come concime di base per l’anno successivo.

PREPARARE L’ORTO IN CAMPO APERTO

IRRIGAZIONE:

Gli ortaggi sono piante che generalmente richiedono abbondante acqua, si suggerisce una irrigazione frequente , soprattutto nelle giornate molto calde, per ridurre l’impegno di tempo si suggerisce la realizzazione di un impianto a goccia , cioè un sistema di tubi con posizionato un gocciolatoio vicino ogni pianta. Le tubazioni andranno collegate ad un rubinetto dell’acqua tramite un regolatore timer, che regolerete  mediamente a due turni giornalieri di circa 2 ore

                 

Senza l’impianto bisogna irrigare gli ortaggi almeno 3 volte a settimana versando accanto ad ogni pianta almeno 4-5 litri di acqua.

PREPARARE L’ORTO IN CAMPO APERTO

POSIZIONE DELLE PIANTE:

Ogni pianta ortiva ha uno sviluppo vegetativo diverso, ha quindi esigenze di spazi diversi, pertanto è  importante conoscere ogni ortaggio. Nelle descrizioni dei vari ortaggi, parlerò di sviluppo vegetativo e indicherò le distanze per il posizionamento delle piante.
Generalmente per piante tipo melanzane e  peperoni la distanza è di circa 50 cm,   mentre per le zucchine la distanza è di circa 1 mt. Per la messa a dimore delle piantine fare delle piccole buche con l’utilizzo anche di un pezzo di legno,posizionare la piantina con il suo panetto di terra e compattare il terreno attorno quindi irrigare con acqua abbondante.

PREPARARE L’ORTO IN CAMPO APERTO

CREAZIONE DEI SOLCHI:

Per la creazione di un buon orto, per facilitare tutte le operazione di coltivazione è consigliato il posizionamento delle piante lungo delle linee parallele, in questo modo avremo la possibilità di realizzare sul terreno un impianto di irrigazione e soprattutto una notevole facilità di movimento. Per questo si creano dei solchi, la distanza può variare in funzione al tipo di coltivazione. Tale distanza può variare tra 50cm e 1mt , per la realizzazione dei solchi bisogna utilizzare una zappa, sembra un lavoro un po’ faticoso, ma se il terreno è ben lavorato sarà un gioco da ragazzi.

                                  
Dopo aver creato i solchi si può procedere al posizionamento delle piantine e dell’impianto di irrigazione.

domenica 18 marzo 2012

POSIZIONAMENTO DELLE PIANTINE

Le piantine le potete preparare in casa posizionando i semi nei vasi, coprendolo con un sottile strato di terra e tenendo il terriccio umido dopo 8-10 giorni vedrete i primi germogli, che dopo l’emissione della terza o quarta foglia trapianterete nei vasi di dimora. In alternativa le potete comprare le vende qualsiasi fioraio o vivaista dal periodo di marzo ad aprile sicuramente le piantine selezionate daranno migliori risultati alla crescita. Le piantine vanno tolte dal vaso di origine senza danneggiare le radici, se è possibile con tutto il suo panetto di terra, si effettua un foro nella terra di adeguate dimensioni per l’inserimento del panetto, non scavate in profondità. Riaccostate al panetto il terriccio e pressate leggermente per eliminare sacche d’aria.


Esponete il vaso in un luogo soleggiato e fate attenzione che il terreno non si secchi, innaffiando periodicamente.

sabato 3 marzo 2012

PREPARARE L’ORTO IN CAMPO APERTO

CONCIMAZIONE:

Su un terreno già pulito e zappato, prima della semina o del posizionamento delle piantine per il vostro orto, è fondamentale la concimazione.
Una buona concimazione è data dallo stallatico, se conoscete un allevatore nella vostra zona, sicuramente ve lo fornirà anche gratuitamente, per un campo di 150 mq  ne serviranno circa 80-100 Kg , in alternativa lo si può trovare in sacchi presso un qualsiasi garden.
Dopo aver cosparso il concime passerete nuovamente la motozappa in modo da mischiarlo con la terra.
Se lo spazio non vi manca potrete preparare del compost da utilizzare per la concimazione, la produzione è molto semplice, basta raccogliere tutti i resti alimentari, le sterpaglie, e qualsiasi altro prodotto della terra, mettere il tutto in un contenitore arieggiato con del terriccio, mescolare periodicamente e dopo circa 6 mesi il composto sarà vero concime.
          
                               
Il compost va utilizzato come un qualsiasi concime ma la sua qualità dipende dalle proporzioni di scarti alimentari, tipi di erbacce e quantità di terra.

sabato 11 febbraio 2012

ORTO SUL TERRAZZO

SCELTA DEI VASI E DEGLI ATTREZZI.

Se volete realizzare dal nulla un bel orto capace di sostenere una famiglia composta da quattro persone sappiate che necessita uno spazio minimo di terreno coltivabile di 40 mq. Se non disponete di tale spazio non demordete, perché mal che vada il vostro orto non produrrà tutto il vostro fabbisogno annuo, ma vi darà molte soddisfazioni.   
Non dimenticate che deve essere ben esposto al sole, e riparato dalle intemperie invernali, specialmente dalle gelate.
Per cominciare valutiamo gli attrezzi necessari, io suggerisco:
1)   telo da mettere a terra  durante le lavorazioni
2)    paletta
3)    Kit per giardinaggio ( Zappetta. Rastrello. Puntale)
4)    Vasi
5)    Terriccio
6)    Concime (stallatico)
7)    Innaffiatoio

TELO
Serve durante le operazioni di riempimento dei vasi, per evitare che il terriccio si distribuisca sul vostro terrazzo, è sufficiente un telo in plastica robusto delle dimensioni di mt. 2x2.

PALETTA
Serve per miscelare il terriccio con lo stallatico e per riempire i vasi, si può utilizzare anche una paletta per la spazzatura.

KIT PER GIARDINAGGIO
Lo trovate in tutti i centri commerciali o garden, comprende normalmente una zappetta ed un rastrello che servono per smuovere la terra nei vasi e per togliere le erbacce, una punta che si utilizza per forare il terreno quando si posizionano le piantine ed un paio di guanti.

VASI
Vasi da giardino ne troviamo di tutte le misure e forme, per la coltivazione di piante aromatiche si possono utilizzare di piccola dimensione ( circolari diametro 20 cm), per la coltivazione degli ortaggi in generale si consigliano vasi rettangolari (cm 80 x cm 40 h cm 34 ) o vasi quadrati (cm 38 o cm 45). Tutti i vasi devono essere completi dei sottovasi.
Per valutare la quantità di vasi da posizionare sul terrazzo considerate che un solaio può sopportare un carico medio di circa 200-250 Kg al mq , un vaso rettangolare da cm 80 x 40 pieno di terra con la massima umidità dovuta dall’effetto spugna non raggiunge il peso di 100 Kg, quindi per restare in piena sicurezza suggerisco di posizionare i vasi ad una distanza minima di cm 50 uno dall’altro.

TERRICCIO
Per la coltivazione degli ortaggi è sempre consigliato l’uso di un terreno sciolto, parzialmente sabbioso e che mantenga bene l’umidità. Se trovate facilmente un terreno con le suddette caratteristiche riuscirete a risparmiare un po’ di euro, in alternativa non vi resta che acquistare del terriccio universale che trovate facilmente in sacchi presso centri commerciali, garden e negozi specializzati.  

CONCIME
Per iniziare occorre concimare il terriccio prima dell’invaso, suggerisco l’uso di stallatico
da miscelare al terriccio nella quantità del 30%. Durante la produzione se sarà necessario aiuteremo le nostre colture con del concime biologico.

INNAFFIATOIO
Serve per irrigare le nostre piante, in commercio esistono di diverse misure con costi molto bassi, ma possiamo anche recuperare una qualsiasi bottiglia di plastica o vetro. Quando avrete acquisito una maggiore esperienza ed avrete risparmiato con il vostro raccolto, potrete decidere per la realizzazione di un impianto di irrigazione a goccia, risparmierete acqua, regolando  il tempo di irrigazione ( utilizzando un timer)  le piante riceveranno l’acqua due volte al giorno e produrranno frutti migliori ed in quantità maggiore.



domenica 29 gennaio 2012

PREPARARE L’ORTO IN CAMPO APERTO

PULIZIA DEL TERRENO:

Durante il periodo vegetativo degli ortaggi, sicuramente troverete accanto alle vostre piante, delle erbacce spontanee, tali erbacce sono generalmente dannose alla coltura principale, esse vanno semplicemente estirpate, per questa operazione si consiglia di bagnare bene il terreno in modo che la pianta da estirpare si possa tirare con facilità senza danneggiare i nostri ortaggi. Per la vostra sicurezza si suggerisce l’utilizzo di adeguati guanti.

domenica 22 gennaio 2012

PREPARARE L’ORTO IN CAMPO APERTO

LAVORARE IL TERRENO :

Le lavorazioni da effettuare sul campo prima della semina o della messa a dimora delle piantine
Servono a far si che il terreno diventi sciolto, friabile e ben arieggiato. La prima operazione è il dissodamento , cioè spaccare il suolo ormai duro dal precedente stato di abbandono o di coltivazione, la seconda fase sta nella sgretolatura del terreno, proprio per renderlo sciolto. Tali operazioni si effettuavano con l’uso della zappa, ciò è ancora possibile se effettivamente il vostro terreno ha già buone caratteristiche , altrimenti sarebbe un lavoro troppo faticoso. Oggi per guadagnare tempo e per ridurre la fatica si consiglia l’utilizzo di una motozappa, per effettuare tale operazione aspettate 3-4 giorni dopo un giorno di pioggia, il terreno non troppo asciutto sicuramente vi faciliterà il lavoro.
    
Passate su linee perpendicolari senza troppa fretta, lasciate che le zappette affondino nel terreno, interrompete quando il campo sarà ben sciolto.

giovedì 12 gennaio 2012

Prepariamo il nostro orto in campo aperto

DECESPUGLIAMENTO:

In un qualsiasi campo in stato di abbandono o non coltivato da qualche anno, la prima operazione da effettuare è sicuramente la pulizia del suolo. Occorre eliminare tutte le sterpaglie e le piante spontanee. Gli attrezzi da utilizzare in questi casi sono pochi, infatti se le sterpaglie sono di poca entità sarà sufficiente l’utilizzo di una piccola falce o delle forbici ed un paio di guanti per proteggere le mani, e procedere tagliando le suddette erbacce più vicino possibile al suolo. Per effettuare successivamente delle colture sane non ipotizzate l’uso di diserbanti, compromettereste il vostro prodotto successivo. Può essere consigliato l’uso dei diserbanti se poi attendete per il posizionamento delle piantine non meno di 3 mesi.
Quando le erbacce sono di notevole quantità  vi consiglio l’utilizzo di un decespugliatore o se il vostro campo non supera i 100-150 mq è possibile utilizzare un taglia bordi (che sicuramente ha un costo di acquisto minore)
                                         
Tagliate tutte le erbacce, raccoglietele e appena si saranno seccate, potrete bruciarle o utilizzarle per la produzione di compost  che utilizzerete nelle successive concimazioni.

lunedì 8 agosto 2011

Cosa fare nell'orto nei mesi di settembre e ottobre



Se sta arrivando settembre bisogna iniziare la programmazione dei lavori da fare nell’orto. Sono numerosi e impegnativi come in primavera mentre diminuiranno sensibilmente nel mese di ottobre.

Nel campo
Nell’orto  in questo periodo occorre controllare la piovosità ed i primi freddi. Durante questi mesi si possono presentare piogge frequenti, ma se le precipitazioni fossero insufficienti sarà  necessario  irrigare anche con piccole quantità di acqua nei periodi più caldi. Se non avete effettuato  la pacciamatura, bisognerà pulire le colture dalle piante infestanti, soprattutto tra gli ortaggi in piena vegetazione (cavoli, porri, scarola, ecc.). Estirpate tutte le erbacce utilizzando la zappa vicino alle colture, mentre negli spazi più ampi si può utilizzare anche un mezzo meccanico. La necessità di eseguire i lavori di diserbo diminuirà con l’arrivo della stagione fredda.
Nelle colture in atto controllate che non servano nuovi sostegni (pomodori, melanzane, fagioli e fagiolini rampicanti, ecc.) o che quelli esistenti siano ancora solidi da portare al raccolto.
In questo periodo continuate la semina di lattughe e di radicchi da taglio,  che completerete ad ottobre nelle zone con clima più caldo. Verso metà ottobre si potrà cominciare l’impianto dei  bulbi di aglio. Completate la raccolta estiva e continuate la conservazione degli ortaggi che in questi due mesi hanno prodotto in abbondanza ( peperoni, pomodori, melanzane, zucchine, fagioli, ecc.). Nel mese di ottobre si inizierà la raccolta di  cavoli e radicchi, porri, finocchi e anche indivia riccia e scarola  per questi ortaggi potrete utilizzare una vanga togliere le piante dal terreno, mentre per eliminare le radici utilizzate un coltello a lama lunga.
Completato il ciclo produttivo di vostri ortaggi iniziate la pulizia del terreno dalla vegetazione rimasta e date l’avvio ai lavori di aratura del terreno e della concimazione con letame maturo.
Se effettuate le lavorazioni con l’uso della motozappa , passate una volta prima della distribuzione del letame ed una volta dopo.  Per distribuire il letame utilizzate una forca a tre punte, ne serviranno circa 60-70 Kg per 100 mq. Se lavorerete a mano il vostro terreno  scegliete una vanga o un forcone adeguato al tipo di terreno da lavorare.

In serra

Se state coltivando i vostri ortaggi utilizzando delle protezioni (teli o all’interno di piccole serre), verificate i telai che devono sostenere i teli di protezione. Ricordate che per un buon funzionamento il telo non deve essere opaco ma deve lasciar passare la maggior luce possibile. Valutate  anche la consistenza del  telo, sarebbe un danno per le coltivazioni se dovesse rompersi con il primo vento o le prime intemperie. Se dovete acquistare nuovi teli di copertura, sceglieteli di Eva (copolimeri di etilen-vinil.acetato) oppure di polietilene termico antigoccia a lunga durata. Questi materiali si possono trovare facilmente presso i garden e nei negozi di articoli per il giardinaggio.
I teli dello spessore minimo di 0,15 millimetri di Eva o di polietilene a lunga durata costruiti con i materiali di migliore qualità possono essere utilizzati per 3 o 4 anni, senza che perdano le loro caratteristiche di tenuta e di luminosità. Quando montate i tunnel ancorate le intelaiature al terreno in  modo robusto utilizzando picchetti posti lungo il perimetro delle protezioni. Fissate i teli alle strutture in modo che il vento non li possa rompere o sollevare. Utilizzate gli appositi fermagli ed i cavetti plastici – o materiali simili come elastici ricavati da camere d’aria – posti a cavallo dei tunnel.




Per dare maggior forza alle strutture, in particolare nel periodo più freddo dell’anno e sopratutto nelle località ventose, si suggerisce di interrare il telo dalla parte dove il vento spinge con maggior forza e realizzare l’apertura dal lato opposto. Ricordate che i tunnel devono resistere oltre al vento alle nevicate (nelle zone dove ciò accade), se è necessario sgomberare la neve dai teli il più presto possibile per evitare eventuali danni sia alle strutture che alle coltivazioni. Impiegando i tunnel potrete raccogliere alcuni ortaggi anche nella stagione invernale (lattuga da taglio, prezzemolo, ravanello, valerianella, radicchio da taglio e da cogliere, ecc.) e prolungare il periodo di utilizzazione di altri (radicchi da cespo, scarola, sedano, ecc.). In alcuni casi (indivia riccia, scarola, radicchi da cespo e da taglio, lattuga da cespo e da taglio, finocchi, ecc.) per proteggere le piante dal primo freddo, si possono utilizzare dei veli di tessuto non tessuto che vanno posizionati  direttamente sugli ortaggi senza bisogno di strutture di supporto.
Occorre  ancorare al suolo anche i veli coprendo i bordi un po’ di terreno o con dei sassi. Se necessario sollevare e ridistendere con frequenza il tessuto non tessuto per procedere alla raccolta.
Nelle colture in piena vegetazione eseguite le concimazioni in copertura per far si che le piante vegetino a pieno prima dei grandi freddi. In ogni caso non esagerate mai con i concimi a base di azoto che specialmente negli ortaggi da foglia potrebbero provocare un eccessivo accumulo di nitrati e anche peggiorare le produzioni ottenute (radicchi da cespo) o ancora allungare il ciclo colturale delle piante, rendendole meno resistenti al freddo e più facilmente attaccabili da malattie causate da funghi microscopici.
Interventi fitosanitari
Nel mese di  settembre bisogna ancora preoccuparsi per alcune malattie causate da funghi microscopici come la septoria del sedano, la ruggine dell’asparago, la peronospora e l’alternaria dei cavoli (soprattutto nel cavolfiore) e l’oidio delle zucchine. Contro septoria, ruggine, peronospora e alternaria potete impiegare, sempre a scopo preventivo, ossicloruro di rame-20; eseguite un uguale intervento preventivo anche ai nuovi impianti di fragola. Se invece volete contrastare l’oidio, potete utilizzare lo zolfo bagnabile normale-80 non effettuate  i trattamenti nelle ore  calde della giornata,  per evitare scottature alle piante. Se, come è possibile, si prolungassero o si verificassero nuovi attacchi di afidi tali da compromettere le colture (come potrebbe succedere nei fagiolini)  potete impiegare un prodotto a base di pirimicarb-17,5.
Il pirimicarb-17,5 si può utilizzare su cavoli, carciofo, lattuga, indivia, sedano, cucurbitacee, solanacee, legumi, carota, bietola rossa, rapa, cipolla, patata, fragola. In prossimità della raccolta, in caso di assoluta necessità, potete impiegare invece piretrine naturali-4 o piretrine sintetiche- 2,39 purché il loro uso sia ammesso negli ortaggi che devono venire trattati. Se vi fossero problemi causati dalle cavolaie su diversi tipi coltivati di cavoli è consigliabile che impieghiate un prodotto a base di Bacillus thuringiensis. Nel mese di ottobre, visto anche l’abbassarsi della temperatura, la più ridotta attività vegetativa e in genere la minore incidenza degli attacchi causati da malattie e parassiti animali, di solito non è necessario, almeno nel nord Italia, che effettuiate nei piccoli orti trattamenti antiparassitari.
Arieggiate invece il più possibile le colture protette per diminuire la condensa che si può formare al loro interno e prevenire i danni provocati da marciumi. Quando iniziate i lavori di fondo per la preparazione del suolo evitate di interrare i residui di coltivazione di diversi ortaggi (cavoli, radicchi, lattughe, ecc.) per impedire un’ulteriore diffusione di marciumi che spesso arrecano gravi problemi a diverse piante da orto. Perciò scavate una buca profonda – almeno 50 cm – lontano dalla superficie coltivata e gettate in tale buca i resti delle colture. Distribuite quindi sopra questi residui uno strato di calce viva in polvere e poi richiudete la buca stessa.

sabato 11 giugno 2011

RIEMPIMENTO DEI VASI

Scelta delle vasche (o vasi) per  gli ortaggi da coltivare è fondamentale, come lo è pure il modo di riempirli.
Per quanto riguarda il materiale delle vasche, bisogna sempre sceglierne uno a bassa conduzione di calore, in quanto, se così non fosse, d'estate rischieresti di bruciare le radici, soprattutto nelle zone molto soleggiate (esposte a sud). Il legno è un buon materiale, ma deve essere curato ogni anno (possiamo ipotizzare anche l’uso di cassette da buttare dopo il raccolto. I vasi in plastica sono leggeri e durano diversi anni.
Qualsiasi sia il tipo di vaso regola fondamentale è quella di non consentire ristagno di acqua sul fondo, dovete eventualmente fare dei fori per lo scarico dell'acqua.
Prima di riempire il vaso di terra, dovete  mettere sul fondo cocci, pezzi di vetro o pietrisco e ricoprire questo strato con un altro, sottile strato di sabbia, per assicurare il drenaggio. Riempi quindi il vaso di terra, questa va scelta in funzione alle piante da mettere a dimora, per gli ortaggi in generale si consiglia sempre un terreno sciolto, friabile unito al concime organico (stallatico) mediamente nella porzione 2+1, cioè ogni due parti di terra aggiungete una parte di stallatico. 
Ricordate infine di  lasciare 2 cm liberi sul bordo superiore, per evitare che l'acqua di innaffiamento trabocchi.
Ricordate che qualsiasi contenitore può essere utilizzato
Una volta fatto questo, mettete a dimora le piante che avete scelto.

IRRIGAZIONE

Dopo che avete scelto il posto per il vostro vaso, ricordate che in funzione al tipo di ortaggio la chioma avrà una dimensione diversa, pertanto bisogna scegliere il posto in modo che durante la crescita non crei fastidi alle altre piante (ombra, intreccio dei rami) . l’irrigazione va fatta con frequenza continua, una o due volte al giorno, sono sempre preferibili le ore del giorno più fresche in modo che l’apparato radicale non subisca troppi sbalzi di temperatura senza far fuoriuscire l’acqua dal fondo, si perderebbe tutto il potere concimante del terreno. Normalmente per questo tipo di operazione si può utilizzare un qualsiasi contenitore, anche una bottiglia. In funzione alla grandezza del vostro orto il procedimento descritto vi può impegnare diverso tempo, quindi vi suggerisco di realizzare un piccolo impianto di irrigazione a goccia, se avete un po’ di manualità è molto semplice, in commercio trovate (presso garden o centri commerciali)  le tubazioni in polietilene che andranno collegate ad un rubinetto dell’acqua tramite un regolatore timer, che regolerete  mediamente a due turni giornalieri di circa 2 ore, raggiungerete con le tubazioni tutti i vasi da irrigare dove posizionerete i gocciolatoi. La dimensione dei tubi cambia in funzione al numero di piante da irrigare, al tipo di gocciolatoio, un consiglio lo darà sicuramente il venditore. Fatto l’impianto verificate che la terra resti umida altrimenti occorre adattare il tempo di irrigazione.

PULIZIA DELLE PIANTE

Durante il periodo di crescita delle nostre piante sicuramente potrà spuntare qualche piantina da noi non desiderata, queste piante spontanee sono sicuramente dannose al nostro orto, perché assorbono l’acqua dedicata alla nostra pianta e nello stesso tempo la crescita radicale riduce lo sviluppo delle nostre colture.
In questi casi il lavoro da effettuare è molto semplice, basta bagnare la terra del nostro vaso e con delicatezza estirpare le piante non desiderate e risistemare la terra dentro il vaso in modo da non lasciare fori che danneggiano l’apparato radicale.
Durante questa operazione si consiglia di controllare anche la crescita della vostra pianta, in funzione allo sviluppo della chioma (dipende dal tipo o varietà ortiva) se la pianta deve crescere in altezza asportate eventuali germogli  laterali che crescono alla parte bassa della pianta , al contrario bisogna cimare le punte per consentire alla pianta la ricrescita con germogli alla base.
Non intimoritevi la pianta si rinforzerà nei rami che lascerete sani. Per le piante di tipo rampicante occorre preparare dei sostegni, si possono utilizzare delle canne o dei bastoncini legati, ricordate sempre di orientare le pareti di sostegno in modo che tutte le piante prendano la luce ed il calore solare a sufficienza.

RACCOLTA DEI FRUTTI

Per la raccolta degli ortaggi servono pochi consigli, tre sole cose importanti.
1)    Raccogliete i frutti quando sono ben maturi ma non aspettate che diventino troppo grossi, si riempirebbero di semi e non sarebbero più adatti per uso alimentare.
2)    Raccogliete i frutti almeno 10-15 giorni dopo una eventuale concimazione, ed in ogni caso lavare bene con acqua abbondante.
3)    Per raccogliere i frutti o i ciuffi di verdura usate un coltello o delle forbici da giardino, per non danneggiare le piante tutti i tagli devono essere netti, non effettuare strappi.
I vostri ortaggi saranno sani e biologici, se seguirete il giusto sistema di coltivazione riuscirete ad ottenere un prodotto di alta qualità da utilizzare nelle vostre ricette ed otterrete piatti gustosissimi.

martedì 7 giugno 2011

ANGURIA

Appartiene alla specie botanica “Cucurbita citrullus” , fa parte della famiglia delle “Cucurbitaceae”, è un ortaggio il cui frutto e comunemente noto anche con altri nomi tipo cocomero,  melone d’acqua o melone estivo. E’ una pianta che ha origine nell’Asia tropicale, ma si coltiva bene nel territorio nazionale dove il clima si mantiene abbastanza caldo ed umido.
E’ una pianta con forte sviluppo vegetativo( impossibile da coltivare sul terrazzo) i suoi tralci si allungano sino a 5 metri e sono molto ramificati. Dato il peso dei frutti,che raggiunge pesi variabili da 3 a 20 Kg, i tralci si lasciano crescere striscianti al suolo.
L’anguria si coltiva fondamentalmente per i suoi frutti , con la buccia di colore verde striato e chiazzato, la polpa molto acquosa e dolcissima , alla maturazione del frutto è di colore rosso vivo.
Questi frutti molto gustosi e dissetanti maturano tra giugno e settembre, accompagnano annualmente la nostra estate.
L’anguria cresce bene su terreni coltivati in profondità, ben lavorati e concimati ( oltre la normale concimazione organica si consiglia l’aggiunta di concime chimico ad assimilazione immediata. L’esposizione deve essere ben soleggiata, le piantine vanno messe a dimora nel periodo tra aprile e maggio alla distanza di circa 1,5- 2 mt. ; se la pianta ad inizio crescita si ramifica troppo si suggerisce lasciare i tre tralci più robusti e cimare gli altri. Quando cominciano a spuntare i frutti si consiglia di lasciarne 3 per pianta e togliere gli altri germogli.

Per conoscere le calorie ed i valori nutrizionali clicca qui  

venerdì 3 giugno 2011

COLTIVIAMO L’ORTO

Se nel nostro appartamento abbiamo un terrazzo, o semplicemente un balcone, esposto al sole e che non utilizziamo, se vogliamo utilizzare qualche ora della sera, se preferiamo mangiare del cibo genuino, l’orto sul balcone regala sempre dei grandi piaceri. Per chi vive in città, l’orto sul balcone può diventare un’esperienza appagante. Il veder crescere giorno dopo giorno le piante a cui si dedicano attenzioni e poter portare in tavola verdure e frutta fresca, sono soddisfazioni che spesso mancano in una vita frenetica fatta di ufficio, impegni e traffico.
Ci sono anche piaceri più sottili, che riguardano il riappropriarsi di ritmi naturali, il ritornare in contatto delle stagioni, il prendersi uno spazio e il tempo per osservare in silenzio quali miracoli può regalarci la natura persino sul davanzale di casa nostra in un centro urbano.
Le vitamine e i minerali di un’insalata o un pomodoro appena raccolti sono ineguagliabili rispetto ai prodotti conservati. Raccogliere l’insalata, un cetriolo e un paio di pomodori sul nostro balcone e portarli in tavola per la cena, sono gesti preziosi. Sono preziosi moralmente, perché regalano indipendenza, e lo sono materialmente perché state portando in tavola un ottimo complesso vitaminico, senza controindicazioni.
E poi chissà, a qualcuno magari l’orto sul balcone sarà una spinta a cercare uno stile di vita più sostenibile, a ritornare a vivere secondo i ritmi naturali invece che inseguire il tempo che non basta mai, in ore di traffico cittadino. Magari qualcuno partirà da un orto sul balcone e si ritroverà dopo un po’, senza neanche rendersi bene conto, con un orto in campagna e una vita completamente diversa.”
L’importanza di questa scelta sta nel’utilizzare solo metodi di coltivazione naturali. Non ha senso infatti coltivare un orto in proprio impiegandovi antiparassitari e prodotti chimici in genere. Tutto quello che serve per fertilizzare, concimare e evitare i parassiti su un balcone, si può scegliere tra i prodotti biologici o con semplici prodotti naturali.
Coltivare un orto sul balcone sta diventando quasi una moda ma forse anche una semplice reazione alla voglia di fare e di avere del cibo naturale e non trattato. Forse anche un modo per mangiare del cibo che non sia mediato da intermediari, distributori, grossisti, trasportatori, magazzini, commercianti e denaro. Quanti passaggi attraversano gli ortaggi che compriamo al supermercato o dal fruttivendolo?
L’orto in casa regala la possibilità di interrompere qualche volta o sempre (dipende dalle dimensioni!) questa catena e permetterci di mangiare qualcosa che abbiamo piantato, curato, fatto crescere, raccolto e cucinato con le nostre mani.

Importante è la pazienza, non siete esperti, ma seguendo i suggerimenti che vi darò riuscirete ad ottenere buoni risultati. Oggi  molte persone creano il proprio angolo per produrre gli alimenti vegetali più semplici. Bisogna capire che l’uniformità del colore, la bellezza dell’ortaggio, di grandi dimensioni e l’assenza di  deformità, non è ciò che conta, perché queste caratteristiche si ottengono con procedimenti industriali e con l’utilizzo di forti concimazioni,  ciò che lo interessa è il sapore e gli elementi nutritivi che ti può dare anche a discapito dell’aspetto esteriore. Ecco come erigere dal nulla un bel orto capace di sostenere una famiglia composta da quattro persone.
L’unica cosa che non deve assolutamente mancare è l’appezzamento di terreno, dovrebbero bastare 40 mq, non dimenticate che deve essere ben esposto al sole, e riparato dalle intemperie invernali, specialmente dalle gelate. Recintare il fazzoletto di terra con dei paletti in legno distanti un metro e mezzo l’uno dall’altro, e utilizzare una rete a maglie strette, ricordandovi di lasciare lo spazio per il passaggio degli attrezzi.

Per quanto riguarda la semina, essa è possibile tutto l’anno, ma in primavera sicuramente è più proficua. Infatti in questo periodo si possono piantare melanzane, peperoni, e molti altri ortaggi che si raccolgono in estate. In autunno invece  potremmo piantare solo cavoli e qualche verdura invernale , anche se non avremo una bella resa, a meno che non lo proteggiamo adeguatamente dalle intemperie.


Fasi di lavoro sul terreno:

Fasi di lavoro sul terrazzo:




mercoledì 1 giugno 2011

COLTIVARE L'ORTO

- COLTIVIAMO L'ORTO
- COSA FARE TRA LUGLIO E AGOSTO
- COSA FARE TRA SETTEMBRE E OTTOBRE
- COSA FARE TRA NOVEMBRE E DICEMBRE
- COSA FARE TRA GENNAIO E FEBBRAIO

- ORTO IN CAMPO APERTO
                                     * DECESPUGLIAMENTO
                                     * LAVORARE CON LA MOTOZAPPA
                                     * CONCIMAZIONE
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                                     * IRRIGAZIONE
                                     * PULIZIA DALLE ERBACCE
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- ORTO SUL TERRAZZO
                                     * SCELTA DI VASI E ATTREZZI
                                     * RIEMPIMENTO DEI VASI
                                     * POSIZIONE DELLE PIANTINE
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